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al testo di Carlo Rossi
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Come ginestre di lago
Parlami ancora con la voce del flauto Quella che mi ha incantato quando mi hai sorriso Quella prima volta Sussurrami ancora, ti prego, i racconti della tua infanzia argentina. Trattieni il fiato quando ti tocco con l’essenza di lago che Adorna il tuo viso con doni di speranza. E vienimi vicino col profumo della neve, lo senti, è Portato dal vento della nostra montagna Che si specchia nell’accogliente abbraccio Di queste eterne acque . E ‘ un buon pastore, questo lago, che conduce le pecore al sicuro ovile. Sei mia tra questi sassi eocenici e basalti vulcanici, tu che Hai lasciato una terra che non era la tua. Spesso ti ho rincorso. Abbiamo mescolato libertà ed orgoglio Per vivere insieme, anche se non era necessario Al nostro stare bene. Io col mio mondo, tu con la tua vita. E mentre la mia pelle vibra al passaggio delle tue unghie Come un’arpa diventa il mio corpo, quasi un miracolo. Oggi anche i Pensieri sono infinitamente leggeri Nella nostra casa. Giorno dopo giorno sbocciano nuovi fiori e Anche il profumo del mare Giunge sino a qui, insieme alle ginestre odorose di lago. Lo senti mentre stai piantando il basilico in giardino? Il mondo rinasce mentre inseguo l’acqua per tornare al cuore. |
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